ANTRODOCO – 20 anni di passione e amore per la montagna. Ma anche tanto sforzo e fatica. Il CAI di Antrodoco è tutto questo e forse anche di più. Il di più è la cerimonia dei 20 anni dalla nascita dalla sezione interocriana sorta nel 1997 ad opera di Nicola Lattanzio. Dagli ultimi anni del secolo scorso la sezione è cresciuta e molti sono i progetti sviluppati. Escursionismo, roccia, cultura montana, alpinismo giovanile sono solo alcune delle commissioni sviluppate dalla sezione ai piedi del Monte Giano. Dopo la presentazione della sezione a cura dell’addetta stampa sezionale Annalisa Nicoletti, si sono avvicendati sul palco i protagonisti di questi 20 anni di storia. Tito Poscente, attuale presidente, ha descritto le vicende della sezione dalla prima ascensione sulle Alpi fino alla costituzione del CAI Antrodoco. E poi le relazioni dell’ex presidente Roberto Marinelli e del presidente del Gruppo Regionale CAI Lazio Fabio Desideri il quale ha ribadito l’importanza della recente legge regionale sui cammini del Lazio. Il Sindaco di Antrodoco Sandro Grassi ha portato il saluto dell’amministrazione comunale ringraziando il CAI soprattutto per l’attività svolta verso le giovani generazioni e nella gestione dei sentieri. La dottoressa Manuela Pinzari, dell’Università di Tor Vergata, ospite d’onore della serata, ha presentato il progetto CISMON LIFE primo progetto italiano di Citizen Scienze Monitorig ovvero permettere al grande pubblico di partecare nella gestione e conservazione della biodiversità creando un’attività di collaborazione tra cittadini, comunità scientifica e istituzioni.
Stimolante il dibattito dal titolo “Aree interne realtà e prospettive” nel quale si è discusso, appunto, di sviluppo di aree interne in maniera sostenibile salvaguardando e tutelando l’ambiente montano. Interessanti gli interventi di Franco Laganà, responsabile del gruppo CAI Salaria 4 Regioni Senza Confini. Un grande progetto sociale in cui 40 persone di diverse sezioni che si affacciano sulla Via Salaria, hanno collaborato nella ricognizione e organizzazione di una rete di sentieri che portano fino a Roma.
Interessante nel dibattito l’intervento del presidente CAI Amatrice Marco Salvetta il quale ha fatto una panoramica sulla situazione della sezione CAI Amatrice dall’inizio fino ai nostri giorni, descrivendo i vari progetti che sono stati messi In campo: dalla carta dei sentieri bassi dei Monti della Laga fino alla gestione e manutenzione dei sentieri riorganizzati, tracciati, riaperti dalla stessa sezione altolaziale. Secondo Salvetta è fondamentale, dopo il sisma, ripartire da quello che è rimasto in piedi ovvero proprio i Monti della Laga.