TERMINILLO (Rieti) – Amicizia, solidarietà e buon cibo a kilometro zero hanno contraddistinto la V edizione dell’evento nazionale “Rifugi di Cultura” che ha visto, in provincia di Rieti, il Monte Terminillo protagonista nella giornata del 18 agosto 2017. L’evento, promosso dal Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano, è stato organizzato dalle 4 Sezioni CAI di Amatrice, Antrodoco, Leonessa e Rieti le quali, per la prima volta, hanno lavorato simbioticamente nell’organizzazione della giornata intitolata “Terre Alte: Ri.Am.A.Le”. Una giornata da celebrare tutti insieme con due escursioni che hanno visto una partecipazione totale di circa 300 persone ed un pranzo dal menù tutto locale con prodotti provenienti esclusivamente dalla provincia reatina. L’evento ha avuto come filo conduttore la riscoperta della montagna e dei rifugi: presidio naturalistico e culturale delle terre alte. Tuttavia quest’anno la manifestazione ha avuto una connotazione ancor più particolare: la solidarietà. Infatti l’acronimo Ri.Am.A.Le. (dalle iniziali di Rieti, Amatrice, Antrodoco, Leonessa) sta proprio a testimoniare la solidarietà verso quella parte d’Appennino ferito a morte dalla furia della natura un anno fa. Continuare a vivere in questi paesi, nonostante tutto, significa riscoprire ciò che ci ha insegnato la montagna: l’idea della cordata, la solidarietà, il procedere assieme verso la vetta. Ed insieme gli escursionisti sono giunti sulla vetta del Terminillo dopo aver sostato sulla terrazza del Rifugio Massimo Rinaldi. Qui un emozionante concerto della corale “San Giuseppe da Leonessa” ha toccato le corde del cuore di tutti cantando a oltre 2000 metri di altezza “Signore delle Cime”: la più struggente ed emozionante melodia montanara. Poi un momento di ricordo per gli eventi che hanno colpito l’alta provincia di Rieti. Il presidente della sezione di Amatrice Franco Tanzi ha letto dei brani, accompagnato al flauto dal musicista Emanuele Baldi componente dell’Alpinismo Giovanile della Sezione di Rieti, ed una poesia nella quale si spiega che Amatrice non è morta sta soltanto riposando e che non ha bisogno di pietà ma di sorrisi e della buona volontà di tutti. Infine un momento di ricordo riservato a colui il quale, interpretando pienamente lo spirito di volontariato che accomuna i soci CAI, progettò senza percepire alcun compenso il Rifugio Massimo Rinaldi, l’Architetto Giorgio Ferretti scomparso qualche anno fa, fondatore della Sottosezione CAI di Poggio Mirteto. Per l’occasione alcuni soci della Sottosezione hanno consegnato una foto riproducente la cima Punta Ferretti sul Monte Pizzuto.
Una seconda escursione, invece, più turistica, ha percorso il Sentiero Planetario che dal piazzale dei tre faggi giunge fino al Rifugio Sebastiani. Incuriositi grandi e piccini che hanno imparato qualche cosa di più sulla vita dei pianeti e sulle loro caratteristiche.
Al rifugio Sebastiani, punto di arrivo delle due escursioni, i partecipanti hanno avuto modo di gustare tutte le prelibatezze locali preparate dai soci delle 4 sezioni organizzatrici. Infatti in un piccolo villaggio gastronomico approntato per l’occasione sono stati serviti salumi e formaggi di Amatrice, stracci antrodocani (una delle ricette più famose dell’alta valle del Velino), gricia cucinata sul momento, porchetta di Poggio Bustone, patate di Leonessa (tra i prodotti laziali iscritti nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali) ricotta reatina con confetture antrodocane e miele di Leonessa, liquori e genziane di Contigliano, il tutto innaffiato da birra reatina.
Uno spazio è stato inoltre dedicato alla salute e alla prevenzione. Alla partenza e all’arrivo delle due escursioni una squadra di protezione civile dell’UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo Italiani) di Rieti ha garantito gratuitamente il necessario supporto sanitario con un medico, soccorritori BLSD e defibrillatore al seguito. Sono state effettuate oltre 100 misurazioni della pressione arteriosa, 20 test glicemici e alcune visite generali.