RIETI – Simone Passacantando, preparatore atletico del Settore giovanile NPC Willie e della Serie C, in carica da quattro anni consecutivi e figura molto importante per la società di pallacanestro è stato intervistato in merito al suo lavoro:
Quale è il compito di un preparatore fisico?
Il lavoro varia a seconda della fascia di età che si ha davanti. Il settore giovanile, avendo ragazzi in fasi di crescita diverse, implica programmi specifici per ogni squadra. Infatti, per ogni età e sviluppo miriamo ad obbiettivi diversi e proprio la varia programmazione e l’alto numero di squadre rendono il lavoro impegnativo.
Sicuramente rispetto ai senior gli obiettivi possono essere raggiunti più velocemente, grazie al fatto che i ragazzi sono nel pieno del loro sviluppo fisico. Con gli anni, man mano che vanno avanti nel loro percorso agonistico, cerco di impostare una preparazione fisica sempre più specifica nel gioco della pallacanestro. Per i ragazzi che hanno l’opportunità di giocare anche nella Serie C, viene fatto un lavoro ancora più mirato per metterli in condizione di affrontare un gioco più veloce e fisico rispetto a quello delle giovanili. Tutti i ragazzi devono arrivare al “Top” ma sempre in modo graduale.
Quanto è importante la figura del preparatore fisico?
Il preparatore fisico ha un ruolo molto importante, perché attraverso la preparazione fisica lavora per la prevenzione degli infortuni, molto frequenti nel nostro sport. L’obiettivo primario per chi fa il mio lavoro è quello di avere meno infortuni possibili.
Rispetto ai ragazzi under 18-20 che fanno un lavoro più specifico, con i ragazzi più piccoli il lavoro è diverso e punta ad aiutarli anche nella loro fase di sviluppo fisico. Per questo, oltre al lavoro stagionale, abbiamo fortemente voluto anche una preparazione pre-campionato. Quest’anno anche il settore giovanile, come la prima squadra, ha iniziato la preparazione fisica allo Stadio Raul Guidobaldi, aumentando le sedute di allenamento ed effettuando un lavoro differenziato rispetto a quello che viene svolto in campo durante la stagione. In tale periodo il compito del preparatore è illustrare agli allenatori il lavoro da fare e coadiuvarli nella scelta dell’intensità degli allenamenti più adeguata ai ragazzi in base al loro stato fisico.
Come ti rapporti con i ragazzi?
Facendo l’insegnante, rapportarmi con i ragazzi è più facile. Per me i ragazzi sono perfettamente in grado di comprendere l’importanza del mio lavoro anche se lo vedono come una parte noiosa, giocare con la palla è ovviamente più divertente. Far capire l’importanza degli esercizi che svolgiamo è difficile ma vedo che i ragazzi che seguo da un po’ si rendono conto del valore della preparazione fisica . Buon riscontro si ha anche con i ragazzi che vengono da un infortunio con i quali mi interfaccio per far capire cosa fare, per quanto tempo e perché, in modo da istruirli per proseguire il lavoro di recupero, anche autonomamente.
Sei contento di essere qui per il quarto anno?
Si e devo ringraziare Gianluca De Ambrosi e tutti gli allenatori, per la fiducia che mi danno e per l’ottimo lavoro che facciamo insieme. Un ringraziamento particolare va anche a Roberto Carapacchi, preparatore della serie A2 che mi ha dato modo di crescere e dal quale ho imparato molto.